Molte persone vorrebbero combattere la timidezza, ma è un tratto caratteriale talvolta sottovalutato, non un difetto: spesso, le persone timide sono anche empatiche e discrete. Tuttavia, se la timidezza diventa invalidante e ostacola la nostra vita sociale, è necessario lavorare su questo aspetto. In questo articolo, vedremo insieme 10 suggerimenti (e non solo) per affrontare e gestire la timidezza, scoprire il meglio di te e vivere una vita più piena e appagante.
Comprendere a fondo la timidezza e l’insicurezza
Per superare la timidezza, è importante dapprima capirne l’origine: è una nostra caratteristica o c’è qualcos’altro che ci crea disagio? La timidezza è spesso una reazione all’ansia sociale: è il timore di essere giudicati, rifiutati, di fare brutte figure.
Alcune ricerche suggeriscono che la timidezza può avere una base biologica. Per esempio, diversi studi hanno dimostrato che alcune persone potrebbero avere un sistema nervoso autonomo più reattivo; ciò potrebbe renderle più sensibili alle situazioni sociali e provocare una maggiore ansia e timidezza.
Inoltre, l’insicurezza è radicata nella percezione che abbiamo di noi stessi, nella paura di non essere all’altezza o di non meritare l’apprezzamento delle persone. Entrambe queste sensazioni possono derivare da esperienze vissute, confronti sociali o dalla percezione di standard che sentiamo di non raggiungere.
Spesso, timidezza e insicurezza influiscono negativamente sulla nostra comunicazione verbale e non verbale: ci blocchiamo, balbettiamo, proviamo vergogna. Molto spesso, questa situazione ci porta a evitare le occasioni sociali e le interazioni con le altre persone, per timore di fare figuracce. Nel prossimo paragrafo, vedremo 10 suggerimenti per migliorare la nostra timidezza e goderci le relazioni interpersonali.
Come superare timidezza e insicurezza con 10 consigli
Vediamo subito insieme 10 passi personali per imparare a gestire la timidezza e vivere meglio.
1. Riconosci i tuoi punti di forza
Spesso siamo così abituati a focalizzarci sulle nostre debolezze che finiamo per non vedere i talenti e le qualità positive che possediamo. Riconoscere le nostre qualità ci aiuta a sviluppare una visione più equilibrata e realistica di noi stessi. Questo esercizio può rivelarsi utile anche per aumentare fiducia e autostima: infatti, quando siamo consapevoli delle nostre capacità, ci sentiamo più preparati ad affrontare le situazioni sociali.
2. Stabilisci obiettivi piccoli e realistici
Esporci gradualmente, anziché evitarle, a situazioni che ci mettono a disagio può aiutarci a superare l’idea preconcetta di non essere all’altezza. Invece, stabilire piccoli obiettivi realistici ci consente di adattarci gradualmente a situazioni che normalmente ci intimoriscono. Per esempio, se la timidezza ti impedisce di socializzare, puoi iniziare ponendoti l’obiettivo di fare un piccolo gesto di apertura, come salutare una persona o fare una breve domanda a una persona nuova. Questi passi, se fatti con costanza, contribuiscono ad abbattere piano piano le barriere emotive che ci tengono bloccati.
3. Lavora sulla tua autostima
L’autostima si costruisce attraverso piccoli gesti quotidiani di cura e rispetto per sé stessi. Prendersi cura del tuo corpo e della tua salute, coltivare hobby e passioni, dedicarti a cose che ti fanno sentire bene e rispettare i tuoi limiti sono tutti modi per migliorare l’autostima. Infatti, la nostra mente ha bisogno di sentire che siamo noi a scegliere di investire tempo ed energia in noi stessi, in modo da convincerci del nostro valore.
4. Pratica l’auto-accettazione
Una delle chiavi per vincere l’insicurezza è accettarsi per come si è. Se la timidezza è parte di te, accettala anziché cercare di nasconderla, ignorarla o rifiutarla: ti sentirai meno sotto pressione. Puoi imparare a trasformare i tuoi limiti in una fonte di forza. Essere persone autentiche significa avere il coraggio di mostrare le proprie vulnerabilità, e spesso è proprio in questa autenticità che troviamo le nostre risorse.
5. Affronta la paura del giudizio
Il timore di essere giudicati è spesso alla base della timidezza. Tuttavia, è importante ricordare che le persone sono occupate con i loro pensieri e problemi per concentrarsi sui nostri difetti e puntare il dito su di noi. Lavorare sulla paura del giudizio significa allenarsi a essere meno critici e severi verso di sé. Praticare l’auto compassione, cioè trattare noi stessi con la stessa gentilezza e comprensione che riserviamo alle altre persone, può aiutarci a ridurre la paura del giudizio e ad agire con maggiore sicurezza.
6. Sviluppa l’assertività
L’assertività è una competenza emotiva fondamentale per chi desidera vincere la timidezza e l’insicurezza. Se ci sentiamo in diritto di esprimere il nostro punto di vista, sappiamo come farlo e siamo in grado di argomentare, ci sentiremo automaticamente più sicuri nelle situazioni sociali. È utile iniziare da situazioni meno complesse, per poi affrontare quelle più impegnative, lavorando sulla nostra capacità di comunicare apertamente.
7. Praticare empatia e ascolto attivo
Sono due competenze emotive importanti per avvicinarti alle persone e abbattere distanze, diffidenze e incomprensioni. Migliorare il dialogo con gli altri aumenterà la tua sicurezza nelle tue capacità di interazione e renderà meno ostiche le relazioni interpersonali.
8. Esci dalla zona di comfort
Spesso, è proprio nella nostra “zona comoda” che la timidezza e l’insicurezza trovano il loro terreno fertile. Sfidare noi stessi a uscire da questa zona, mettendoci in situazioni nuove, anche in questo caso con gradualità, è essenziale per acquisire fiducia. Infatti, ogni volta che affrontiamo una situazione nuova, sviluppiamo nuove competenze sociali e ci sentiamo più sicuri delle nostre capacità.
9. Impara a gestire la comunicazione non verbale
Il linguaggio del corpo riveste un ruolo importante nel modo in cui ci percepiamo e nel modo in cui gli altri ci vedono. Adottare una postura aperta e rilassata, mantenere il contatto visivo (spesso è difficile per le persone timide) e sorridere può fare una grande differenza nella percezione di sé. Anche se all’inizio può sembrare un comportamento forzato, con il tempo diventerà più spontaneo e aumenterà la tua sicurezza.
10. Pratica la meditazione consapevole (mindfulness)
La mindfulness ci insegna a restare presenti e a osservare i nostri pensieri senza giudizio. Imparando a guardare i pensieri che alimentano la nostra timidezza, possiamo lasciarli andare senza farci condizionare o autogiudicarci. Praticare la mindfulness contribuisce a mantenere una prospettiva equilibrata e a ridurre l’impatto delle emozioni negative.
Dopo questi dieci suggerimenti, nel prossimo paragrafo ti consigliamo un corso online per aiutarti ulteriormente ad affrontare i tuoi problemi di timidezza, con le videolezioni di una psicologa olistica, ipnotista e coach certificata.
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Investire tempo nella propria formazione e nella lettura di libri sulle tecniche di vendita è una valida strategia per migliorare le proprie competenze e affrontare il mercato con successo. Che tu sia alle prime armi o abbia già esperienza, leggere e documentarsi è sempre un’ottima occasione per imparare a fare vendita, grazie a una comunicazione efficace e a tanta pratica. In questo articolo, ti suggeriamo 5 letture per ottenere successo con i clienti. Inoltre, ti consigliamo un corso online sulla vendita come parte della tua formazione personale.
Perché leggere libri sulle strategie di vendita?
Perché forniscono spunti interessanti, consigli concreti (con esempi e casi di studio), strategie comprovate e consigli pratici da parte di esperti del settore. Immergendoti in queste risorse, potrai acquisire le conoscenze e gli strumenti per migliorare le tue capacità di vendita, superare le sfide e ottenere risultati notevoli con i clienti.
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L’integrazione di conoscenza teorica e applicazione pratica è la chiave per raggiungere risultati straordinari e costruire una carriera brillante e di successo. Ecco 5 letture utili per te:
1. Spin Selling di Neil Rackham
Questo testo è considerato uno tra i libri più influenti mai scritti sulle tecniche di vendita. Il metodo SPIN (Situazione, Problema, Implicazione, Necessità) si basa su anni di ricerche e propone un approccio scientifico alla vendita di prodotti complessi e di alto valore. L’autore evidenzia come porre le giustedomande, anziché insistere con l’offerta, sia la chiave per guidare il cliente verso la decisione d’acquisto. Questo libro è particolarmente utile per chi lavora in ambiti B2B o in settori tecnologici e industriali.
2. Le 21 leggi fondamentali del successo nella vendita di Brian Tracy
Brian Tracy è uno dei massimi riferimenti della vendita e della crescita personale, e questo libro è un prontuario di saggezza pratica. Tracy scompone le vendite in 21 “leggi” fondamentali, offrendo suggerimenti pratici che possono essere messi in atto nell’immediato. Uno dei concetti chiave è la “legge della preparazione“, che sottolinea l’importanza di studiare il cliente e il prodotto, oltre ad avere un piano ben definito per ogni incontro di vendita. Questo libro è un must per chi desidera migliorare le proprie performance in modo concreto.
3. Le persone prima di tutto: la nuova regola del successo nelle vendite di Simon Sinek
Già autore di “Partire dal perché”, Sinek ha scritto questo libro per spiegare un concetto semplice ma potente: nelle vendite, le relazioni vengono prima di tutto. Infatti, secondo Sinek, i venditori migliori non sono quelli che si concentrano unicamente sulla vendita, ma quelli che stabiliscono un legame umano con il cliente. Creare fiducia e dimostrare un sincero interesse per le esigenze del cliente sono aspetti fondamentali per il successo a lungo termine. Questo approccio “umanistico” è particolarmente adatto ai contesti di vendita moderni, dove il cliente cerca autenticità e integrità.
4. Vendere è umano di Daniel H. Pink
Un aspetto importante affrontato nel libro è l’idea che le vendite non si basino più su pressione e persuasione, ma su autenticità e trasparenza. Inoltre, questo libro propone un concetto rivoluzionario: ciascuna persona, in un modo o nell’altro, si occupa di vendite. Pink dimostra come le tecniche di persuasione siano parte della vita quotidiana, anche fuori dal tradizionale contesto lavorativo. Mediante esempi pratici e ricerche, Pink svela come la psicologia e l’empatia siano fondamentali per ottenere risultati migliori.
5. La psicologia della persuasione di Robert Cialdini
Anche se non è strettamente un libro sulle vendite, questo testo è molto utile per chiunque lavori nel settore. Infatti, in questo libro vengono svelati i segreti della persuasione e come applicarli in vari contesti, compreso il settore delle vendite. Il libro analizza sei principi fondamentali della persuasione, tra cui reciprocità, scarsità e autorità, e spiega come utilizzarli per influenzare le decisioni dei clienti. Comprendere la psicologia dietro il comportamento umano è essenziale per migliorare le proprie tecniche di vendita.
Oltre a queste letture, nel prossimo paragrafo ti consigliamo di seguire un corso online per migliorare ulteriormente le tue competenze e la tua professionalità.
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Questo corso è pensato non solo per chi vende, ma anche per il reparto marketing che sviluppa le strategie di promozione. Le cose che imparerai sono molte. Infatti, alla fine del corso, saprai come suscitare la voglia di acquistare qualsiasi prodotto in modo semplice e veloce.
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La negoziazione è un passaggio delicato e importante nel processo di vendita. Infatti, si tratta di un’abilità che consente ai venditori di stringere solide relazioni con i clienti, ottenere condizioni vantaggiose e chiudere accordi che soddisfino entrambe le parti. Le tecniche di negoziazionenella vendita non solo aiutano a completare tutte le trattative, ma promuovono anche la fidelizzazione del cliente. In questo articolo vedremo 7 tecniche efficaci da utilizzare in queste situazioni.
Come negoziare con successo: alcune dritte
Le strategie di negoziazione finalizzate alla vendita richiedono abilità, preparazione e sensibilità. Infatti, un venditore di successo non si limita a chiudere una trattativa, ma ascolta e comprende le esigenze dei clienti, propone soluzioni personalizzate e crea un rapporto di fiducia e collaborazione proficua a lungo termine.
L’applicazione di queste tecniche, con un focus su ascolto attivo, empatia, gestione delle obiezioni e creazione di valore reciproco, può portare a risultati significativi e soddisfacenti sia per il venditore sia per il cliente.
Ricorda tre aspetti chiave
Prima di vedere le 7 strategie di negoziazione, ci sono tre aspetti che dovresti tenere in considerazione:
1. L’importanza della supply chain
Comprende tutti i processi, le risorse e le tecnologie coinvolte nella produzione e distribuzione di un prodotto. La gestione efficace della supply chain è molto importante per garantire che i prodotti (o i servizi) siano disponibili al momento giusto, nel posto giusto e al prezzo giusto.
Una catena di approvvigionamento adeguatamente gestita può migliorare la competitività di un’azienda, ridurre i costi operativi, velocizzare i tempi di consegna e aumentare la soddisfazione dei clienti.
Inoltre, le supply chain moderne sono spesso complesse e globali, poiché coinvolgono numerosi paesi e attori. Ciò richiede una pianificazione avanzata e l’utilizzo di tecnologie come l’automazione, l’intelligenza artificiale e i sistemi di gestione della supply chain (SCM) per assicurare il coordinamento di tutte le fasi del processo.
2. Differenza tra negoziazione e trattativa
La negoziazione e la trattativa sono due concetti correlati, ma non totalmente sovrapponibili, nel contesto delle relazioni commerciali:
- La negoziazione è un processo ampio e strategico, ed è finalizzata a trovare soluzioni soddisfacenti per tutte le parti coinvolte, affrontando questioni come costi, condizioni di pagamento, termini contrattuali e altre variabili.
- La trattativa si riferisce a una fase specifica della negoziazione, spesso incentrata su un aspetto particolare, come i prezzi o i termini contrattuali. È una discussione diretta per stabilire un compromesso su un argomento preciso e limitato.
3. Considera sempre l’ipercompetizione
Il mercato attuale è dinamico, aggressivo e competitivo, caratterizzato da cambiamenti rapidi e continui. In un contesto di ipercompetizione, le aziende si trovano in condizioni di costante sfida e devono essere sempre pronte a innovare, adattarsi e rispondere tempestivamente ai mutamenti delle condizioni di mercato, alle mosse dei concorrenti e alle esigenze dei clienti.
7 strategie per negoziare con successo
Ecco di seguito un elenco con 7 strategie che ti consentiranno di migliorare le tue vendite.
1. Preparazione approfondita e accurata
Il successo di una negoziazione inizia ben prima dell’incontro con il cliente. Prepararsi con accuratezza significa conoscere a fondo il prodotto o servizio che si offre, comprendere le esigenze e le aspettative del cliente e studiare i potenziali ostacoli che potrebbero presentarsi durante il processo.
È utile fare ricerche sul mercato, sui competitor e sulle offerte simili che potrebbero condizionare la decisione del cliente. Una preparazione approfondita permette di rispondere in modo convincente alle possibili obiezioni del cliente e di dimostrare sicurezza durante la trattativa.
2. Creazione di valore reciproco
La negoziazione non dovrebbe essere vista come una sfida da vincere a scapito dell’altra parte, ma piuttosto come un’opportunità per creare valore reciproco. Questo approccio è noto come “negoziazione win-win” e si basa sulla ricerca di soluzioni che soddisfino le esigenze di entrambe le parti.
Il venditore deve essere in grado di individuare quali aspetti del prodotto o servizio sono più importanti per il cliente e su quali invece sia possibile trovare un compromesso. Ciò aiuta a mantenere la trattativa costruttiva e orientata a un risultato soddisfacente per entrambe le parti.
3. Ascolto attivo
L’ascolto attivo permette al venditore di comprendere realmente le necessità, le preoccupazioni e i desideri del cliente. Inoltre, consente di cogliere indizi su possibili punti di accordo e su quali aspetti potrebbero essere più negoziabili. L’ascolto attivo è un processo comunicativo completo: non si limita ad ascoltare le parole del cliente, ma include anche l’interpretazione delle emozioni e del linguaggio non verbale. Questo atteggiamento crea empatia e fiducia, rendendo il cliente più propenso alla collaborazione.
4. Gestione delle obiezioni
Il modo in cui il venditore gestisce le obiezioni può fare la differenza tra il successo e il fallimento di una trattativa. Anziché vedere le obiezioni come ostacoli, un venditore di successo le considera opportunità per fornire chiarimenti e dimostrare ulteriormente il valore del prodotto o del servizio. È importante affrontare le obiezioni in modo professionale, con pacatezza, affabilità e fermezza, senza diventare difensivi. Una tecnica utile è rispondere alle preoccupazioni del cliente con domande che chiariscano i dubbi e aiutino a trovare soluzioni personalizzate.
5. Gestione dei costi
I prezzi sono uno tra i principali argomenti di discussione in una negoziazione di vendita. Tuttavia, è molto importante evitare di concentrarsi solo su questo aspetto. Anziché abbassare immediatamente il prezzo, il venditore dovrebbe puntare a dimostrare il valore aggiunto del prodotto o servizio, giustificando in questo modo il prezzo proposto.
Se il cliente insiste su uno sconto, è possibile concedere una riduzione a fronte di altre condizioni, come maggiori ordini di volume o pagamenti anticipati. Ciò aiuta a mantenere il margine di profitto ed evitare svalutazioni percepite del prodotto.
6. Creazione di urgenza
In molte negoziazioni, creare un senso di urgenza nel cliente può essere una leva efficace per spingere il cliente a prendere una decisione. Tuttavia, è essenziale che l’urgenza sia credibile e basata su fatti concreti, come per esempio una promozione a tempo limitato, la disponibilità limitata del prodotto o del servizio o una specifica scadenza. Al contrario, creare una finta urgenza può minare la fiducia del cliente e compromettere la vendita, così come la relazione a lungo termine.
7. Chiusura della trattativa
Dopo aver affrontato tutte le questioni e risolte eventuali obiezioni, è importante capire il momento giusto per chiudere la trattativa. La chiusura deve essere naturale, e non affrettata. Una tecnica come la “chiusura alternativa”, nella quale si propone al cliente una scelta tra due opzioni (entrambe vantaggiose), può essere utile per guidare la decisione finale senza pressioni.
A questo punto, hai tutti gli strumenti per saper negoziare… meno uno: un corso online di negoziazione efficace. Lo vediamo nel prossimo paragrafo.
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La comunicazione efficace è uno degli strumenti più incisivi nel mondo delle vendite. Infatti, una buona capacità di dialogo con i potenziali clienti (detti lead) non solo aumenta le probabilità di chiudere vendite, ma contribuisce a stringere relazioni di fiducia e fidelizzazione a lungo termine.
Per migliorare le performance di vendita, è importante imparare alcune tecniche di comunicazionepersuasiva che consentano di capire le esigenze del cliente e proporre così soluzioni mirate.
Infatti, se la nostra comunicazione è opaca e inefficace, anche le nostre performance di vendita ne risentiranno. Dobbiamo sempre tenere presente che le persone cui ci rivolgiamo hanno sentimenti, valori e opinioni personali, e occorre comprenderli a fondo, in modo da sapere come pianificare al meglio le vendite.
In questo articolo, scopriremo insieme come capire a fondo i clienti e come comportarsi di conseguenza con alcune tecniche per vendere, stabilendo un rapporto di fiducia e aumentando le possibilità di successo.
Vediamo 7 strategie di vendita per fidelizzare i clienti
Come abbiamo visto poco fa, le tecniche di comunicazione sono fondamentali per aumentare e migliorare le vendite e costruire relazioni di fiducia con i clienti.
Dall’ascolto attivo all’empatia, passando per la gestione delle obiezioni, ogni interazione è una preziosa opportunità per comprendere a fondo il cliente e proporre soluzioni che rispondano alle sue reali esigenze.
Ricorda che una comunicazione efficace non si limita a chiudere una vendita, ma getta le basi per rapporti duraturi con i clienti.
1. Ascolto attivo e dialogo
È la base di ogni comunicazione efficace. Molti venditori si concentrano solo su ciò che vogliono dire, ma si dimenticano di comunicare: la comunicazione prevede un rapporto di scambio con i potenziali clienti. Quindi, l’ascolto attivo implica prestare attenzione non solo alle parole del cliente, ma anche al tono di voce e al linguaggio del corpo. Dimostrare che si è realmente interessati a ciò che il cliente ha da dire crea fiducia e consente di raccogliere informazioni preziose per proporre la soluzione migliore.
2. Empatia e comprensione profonda
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni del cliente, capirne i problemi e le esigenze. Quando un venditore riesce a mostrare empatia, il cliente si sente capito e accolto, e aumentano le possibilità di chiusura di una vendita. Questo atteggiamento permette di instaurare un rapporto umano e meno formale, creando una connessione emotiva che rafforza la fiducia.
3. Domande aperte
Un’altra tecnica efficace è l’utilizzo di domande aperte, che incoraggiano il cliente ad aprirsi e a parlare delle sue necessità e aspettative. A differenza delle domande chiuse, che prevedono di rispondere con un semplice “sì” o “no”, le domande aperte stimolano il dialogo e offrono l’opportunità di ottenere informazioni utili per proporre una soluzione personalizzata. Per esempio, anziché chiedere “Ha bisogno di un nuovo laptop?”, è meglio domandare “Che tipo di utilizzo fa del suo laptop attuale?”. In questo modo, la risposta è già contenuta nella domanda, e sarà più semplice fare proposte mirate.
4. Parafrasi e sinonimi
La tecnica della parafrasi (e dei sinonimi) consiste nel ripetere con parole proprie ciò che il cliente ha appena detto, per dimostrare che lo si è ascoltato con attenzione e per confermare di aver capito correttamente le sue esigenze. Per esempio, se il cliente esprime un problema con un prodotto, il venditore potrebbe rispondere: “Se ho capito bene, lei sta cercando un prodotto che duri più a lungo e che sia di facile utilizzo: è corretto?”. Ciò è d’aiuto non solo per chiarire eventuali malintesi, ma anche per rafforzare il legame tra venditore e cliente.
5. Comunicazione non verbale
La comunicazione non verbale riveste un ruolo fondamentale nelle vendite. Infatti, il linguaggio del corpo, il contatto visivo e il tono di voce possono influenzare sensibilmente l’esito della vendita. Mostrare fiducia, mantenere una postura aperta e utilizzare un tono di voce sicuro può dare al cliente la percezione di affidabilità e competenza. Allo stesso modo, prestare attenzione alla comunicazione non verbale del cliente può fornire indizi su come si sente e se è interessato all’acquisto.
6. Porre l’attenzione sui benefici
Un errore diffuso è concentrarsi solo sulle caratteristiche tecniche del prodotto o del servizio. In realtà, i clienti sono più interessati ai benefici che ne potrebbero trarre. Comunicare in modo efficace significa trasformare le caratteristiche del prodotto o servizio in vantaggi concreti per il cliente. Per esempio, invece di dire “Questo smartphone ha una batteria da 5000 mAh”, è decisamente più efficace dire “Con una batteria così potente, non ci si deve preoccupare di ricaricare lo smartphone durante il giorno”.
7. Gestione delle obiezioni
Questa fase è sempre piuttosto delicata. Infatti, nella vendita, è normale che i clienti sollevino delle obiezioni e manifestino dubbi. Un venditore efficace non deve vedere le obiezioni come un ostacolo, ma come un’opportunità per approfondire la conversazione e persuadere il cliente. La gestione delle obiezioni richiede pazienza, comprensione e capacità di rispondere in modo chiaro e rassicurante. Per esempio, riformulare l’obiezione può aiutare il cliente a osservare la situazione da una nuova prospettiva, “allentando” la sua opposizione.
A questo punto, dopo aver visto quali tecniche applicare per vendere meglio, ti suggeriamo uno strumento molto utile per migliorare la tua preparazione e rafforzare la tua professionalità: i corsi online.
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Vorresti qualche consiglio su come migliorare la dialettica? È importante imparare a parlare bene ed esprimersi adeguatamente in pubblico, soprattutto se ti capita di dover tenere discorsi o fare presentazioni per lavoro. Molte persone hanno difficoltà a interfacciarsi con gli altri e affrontare platee numerose, molto spesso per questioni di timidezza, insicurezza e scarsa autostima.
Infatti, la glossofobia è una condizione più diffusa di quanto pensi. Niente paura: in questa guida, scopriremo insieme come migliorare la fluidità del tuo discorso con 10 strategie e un corso online che possono contribuire a fare di te un animale da palcoscenico.
Perché è importante avere una dialettica brillante?
Imparare a parlare in modo brillante e con sicurezza è importante per questi motivi:
Comunicazione efficace
La dialettica consente di esprimerti in modo chiaro, convincente e logico. Infatti, quando comunichi in modo efficace, è più facile ottenere consenso e collaborazione dalle persone.
Gestione dei conflitti
In situazioni di disaccordo, una dialettica agile ti aiuta ad avere padronanza della situazione e difendere il tuo punto di vista senza creare inutili tensioni. Infatti, puoi presentare le tue argomentazioni in modo razionale, ascoltare l’altra parte e trovare soluzioni comuni.
Pensiero critico
Essere in grado di argomentare bene significa anche saper sviluppare il pensiero critico. Infatti, quando comunichi le tue idee con coerenza, sei anche capace di valutare pro e contro, considerare obiezioni e rispondere in modo logico.
Capacità di persuasione
Una dialettica ben strutturata è un valido strumento per persuadere le persone, sia in un dibattito pubblico, sia in una conversazione privata o in un contesto professionale, e ottenere approvazione e sostegno per le tue idee o progetti.
Autocontrollo e fiducia in sé nei rapporti professionali
Saper argomentare ti dà più sicurezza e maggiore scioltezza nelle interazioni professionali. Ti senti più preparato ad affrontare conversazioni difficili o discorsi importanti senza paura di non riuscire a spiegarti.
Maggiore sicurezza nelle relazioni personali
Anche nelle relazioni private, una dialettica scorrevole facilita la comprensione reciproca e contribuisce a evitare fraintendimenti, rendendo le interazioni più costruttive e piacevoli.
Dopo aver visto perché sia importante avere una buona dialettica, vediamo come fare per migliorare la dialettica con dieci consigli pratici.
Come migliorare la propria dialettica con 10 consigli pratici
Da dove iniziare a parlare in maniera disinvolta? Queste dieci dritte pratiche potrebbero esserti molto utili:
1. Esercitati spesso
La pratica è molto importante per migliorare sempre di più la scioltezza del proprio eloquio. Se devi preparare uno speech, discutere la tesi, tenere una lezione o fare una presentazione ripeti a voce alta davanti allo specchio e davanti a persone di tua fiducia, iniziando da familiari e amici.
2. Conosci bene la lingua
avere una buona padronanza della lingua è imprescindibile per parlare bene e migliorare la tua dialettica. Cerca di leggere molto e ascoltare altre persone, per arricchire il tuo lessico e migliorare la tua esposizione.
3. Pratica l’ascolto attivo
Per imparare a esprimerti con disinvoltura, è importante ascoltare le altre persone con partecipazione e scambio. Cerca di capire davvero ciò che le altre persone ti dicono, poni domande e fai commenti pertinenti, arricchendo il confronto.
4. Respira col diaframma
La respirazione è essenziale per rilassarsi, sciogliere ansia e tensioni e parlare in modo sicuro. Se puoi, esercitati spesso nella respirazione profonda e usa consapevolmente il diaframma per avere un volume di voce controllato, senza rimanere a corto di fiato.
5. Comunicazione non verbale (linguaggio del corpo)
È importantissima per accompagnare il discorso verbale. Cerca di mantenere una postura eretta e utilizza la gestualità per accompagnare e intensificare il tuo discorso.
6. Riduci rumori e distrazioni
Rumori e distrazioni possono influire negativamente sulla tua performance. Se hai bisogno di provare il tuo discorso a voce alta, ripetendolo, assicurati di farlo in un ambiente silenzioso e confortevole, nel quale allenare la tua voce e le tue abilità.
7. Leggi ad alta voce (anche la lista della spesa)
Molte persone cercano specifici libri per migliorare la dialettica. In realtà, può essere molto utile, in generale, leggere ad alta voce qualsiasi cosa (un romanzo, un articolo di giornale, le bozze del tuo stesso discorso) per modulare il tono di voce, regolare la fluidità dell’enunciato, acquisire sicurezza. Qualunque testo è un’ottima palestra per allenare la propria voce.
8. Registra la tua voce e riascoltala
Ciò è utile per identificare eventuali problemi di pronuncia o intonazione, migliorando e ottimizzando la tua performance.
9. Fai esercizi di vocalizzazione
Gli esercizi di vocalizzazione contribuiscono a migliorare la pronuncia e la scorrevolezza dell’eloquio. In particolare, cerca di fare esercizi di articolazione, iniziando a pronunciare le vocali e le consonanti con chiarezza.
10. Impara a usare le pause in modo strategico
Questa tecnica è utile per dare al tuo pubblico il tempo di assorbire ed elaborare ciò che hai appena detto o per raccogliere le idee prima di affrontare il tema successivo del discorso.
Corsi per migliorare la dialettica e acquisire sicurezza
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In questo caso, potresti seguire il corso L’arte della dialettica e dell’avere ragione (secondo Vittorio Sgarbi), con i consigli preziosissimi di un supervip, nonché un brillante oratore e un temibile avversario in dibattiti politici e non: scoprirai come diventare più efficace nell’arte della dialettica, dell’argomentare e dell’avere ragione.
In questo corso, conoscerai lo speciale mindset di Sgarbi per diventare un oratore che può vincere qualsiasi dibattito; imparerai come dovrebbe prepararsi un oratore, seguendo i personaggi cui ispirarsi, con qualche consiglio specifico su che tipo di cultura generale abbia più senso abbracciare. Cosa aspetti a iniziare?
Inizia subito il Corso de L'arte della dialettica e dell'avere ragione
Non sai come parlare in pubblico senza ansia? È tutto ok, non sei di certo l’unica persona. Infatti, la glossofobia è una paura piuttosto frequente: sudorazione, tremore, senso di vuoto mentale e paura di ricevere giudizi negativi sono alcuni tra gli spiacevoli sintomi che deve affrontare chiunque abbia timore di esporsi a parlare.
Anche se l’istinto ti suggerirebbe di evitare qualunque occasione di performance pubblica, non è la soluzione migliore: infatti, in questo modo, l’ansia diventerà ancora più intensa, e sarà sempre più difficile gestirla.
Ti invitiamo a leggere la nostra breve guida al public speaking e il nostro approfondimento sulle strategie utili per parlare in pubblico. Invece, in questo articolo, vedremo meglio come gestire l’ansia e ti lasceremo anche qualche trucchetto per affrontare la tua performance di fronte a una platea. Iniziamo con 4 macro-suggerimenti.
Come vincere l’ansia di parlare in pubblico con 4 regole generali
Se stai pensando di prendere farmaci per l’ansia di parlare in pubblico, non è questo il suggerimento che ti daremo! A meno che tu non abbia già l’abitudine di prendere qualche goccia omeopatica o medicinali prescritti dal tuo medico di fiducia, qui troverai soprattutto suggerimenti comportamentali.
1. L’ansia non è tua nemica: fanne un trampolino di lancio
In alcuni momenti di tensione potrebbe capitare di avvertire reazioni del tutto fisiologiche, come l’incremento del battito cardiaco, un’aumentata sudorazione e lievi tremori. Un sintomo classico: la salivazione azzerata, che spesso ti convince di non riuscire a spiccicare parola.
Niente di tutto ciò: è il tuo corpo a lanciarti questi segnali, per ricordarti che stai affrontando una sfida. Un certo grado di nervosismo è normale, soprattutto se hai a cuore ciò che stai facendo e desideri fare al meglio delle tue possibilità.
Un ottimo modo per gestire questi sintomi consiste nel prenderti qualche minuto prima di affrontare la tua performance. Visualizza un luogo nel quale ti senti abitualmente al sicuro e concentrarti sulle sensazioni di benessere che provi. Quando i sintomi fastidiosi si saranno allentati e ti sentirai meglio, avrai anche maggiore lucidità e padronanza. Promesso!
2. Conosci il tuo pubblico
Per comunicare con efficacia, è importante conoscere bene il tuo target e considerarne le peculiarità. Adatta il tuo discorso di conseguenza, definendo con cura il tema, lo scopo specifico, le parole da utilizzare e i punti fondamentali da trattare.
Sarà molto importante il TOV (Tone Of Voice o tono di voce), e anche in questo caso il pubblico di riferimento è il parametro fondamentale. Infatti, se il contesto è informale, userai una terminologia adeguata alla situazione; invece, se la situazione è informale e dinamica, puoi concederti espressioni amichevoli ed eventualmente qualche battuta.
Evita di leggere con tono monocorde da uno script o dalle slide, poiché ciò potrebbe compromettere l’efficacia della tua performance e la connessione emotiva con l’uditorio.
Invece, mantieni sempre il contatto visivo con il pubblico e utilizza solo un breve schema per aiutare la tua memoria durante la presentazione. Cerca di sottolineare il messaggio principale in modi leggermente diversi, per mantenere l’attenzione del pubblico.
3. Personalizza il discorso
I racconti che includono storie personali risultano essere più coinvolgenti rispetto a dati e cifre. Durante il tuo discorso, l’utilizzo di un aneddoto leggero può rivelarsi un’ottima strategia per catturare l’attenzione del pubblico, senza tralasciare l’importanza della comunicazione non verbale.
Se il contesto e il tipo di discorso lo permettono, può essere una valida idea lasciare una breve spazio al confronto col pubblico alla fine della tua performance.
4. Non pretendere la perfezione (non esiste)
Lascia che la tua comunicazione scorra in modo naturale, senza essere troppo impersonale. Ricorda che non è necessario imparare a memoria il discorso (anzi, è controproducente: se ti blocchi rischi di incepparne il prosieguo).
Dedicare un po’ di tempo alla preparazione del discorso sarà sufficiente per avere padronanza della tua comunicazione. Come dicevamo, è del tutto normale sentirsi un po’ nervosi, ma, con un po’ di pratica e un’adeguata preparazione, sarai in grado di gestire la situazione con successo.
Ecco 5 tips per gestire l’ansia da prestazione prima di un discorso pubblico
Con queste dritte pratiche la tua ansia sarà sempre più gestibile e meno invalidante.
1. Fai respiri profondi
La respirazione col diaframma è una pratica rilassante presente nelle pratiche di meditazione e Yoga, e molto utile per allentare la tensione. Inspira con il naso ed espira con la bocca, lentamente. Ciascuna fase di respirazione dovrebbe durare 5 secondi.
2. Non imparare a memoria il tuo speech
Ne avevamo accennato anche in precedenza. Imparando a memoria, rischi di perdere più facilmente il filo del discorso. Invece, fai uno schema semplice del tuo discorso in poche parole e appunti. Ti aiuterà a tenere traccia di ciò che devi dire, guidandoti nel discorso.
3. Predisposizione mentale positiva
Immaginare scenari catastrofici ed eventuali brutte figure servirà solo ad alimentare la tua ansia e ad aumentare le probabilità di bloccarti: hai presente la profezia auto avverante? Al contrario, cerca di predisporre la tua mente ad accogliere l’esito felice della tua performance. Visualizza il pubblico entusiasta che ti applaude e cerca di assimilare la sensazione di gratificazione e sollievo.
4. Guarda il tuo pubblico negli occhi
Cerca di non guardare nel vuoto o di evitare lo sguardo di chi ti sta ascoltando. Invece, stabilisci un contatto visivo con le persone: ti aiuterà a stabilire empatia e a connetterti con le persone che hai di fronte.
5. Esercitati più che puoi
Fare pratica (anche davanti allo specchio, per acquisire sicurezza), e provare il tuo discorso varie volte è importante per gestire al meglio la situazione, acquisire sicurezza e avere sempre meno timore.
Corsi per imparare a comunicare meglio e con efficacia in pubblico
È arrivato il momento di svelarti uno strumento che può davvero fare la differenza in situazioni come questa: un corso online, da seguire dove vuoi, quando vuoi e da qualsiasi dispositivo. Sul nostro sito CORSI.it puoi trovare tutti i corsi che ti interessano, scegliendo da un catalogo di oltre 200 corsi, suddivisi per sezioni, in base ai tuoi interessi e alle tue esigenze di studio e lavoro.
In questo caso particolare, potrebbe fare per te il corso Come parlare in pubblico (secondo Piero Chiambretti): sì, hai capito bene!
In queste video lezioni, Piero Chiambretti condivide con te la sua solida esperienza di presentatore e uomo di spettacolo, per fornirti spunti utili e consigli pratici, e creare presentazioni di successo restando autentici.
In questo corso, scoprirai come preparare un discorso coinvolgente, realizzare slide efficaci, allenarti prima di una performance, gestire verbale e non verbale, acquisire e mostrare sicurezza.
Inoltre, imparerai come improvvisare se necessario, sentendo la connessione con il pubblico, e i trucchi del mestiere da usare se dovessi dimenticarti qualcosa. È il tuo momento!
Inizia subito il Corso di Come parlare in pubblico (secondo Piero Chiambretti)
L’ansia di parlare in pubblico è una condizione spiacevole nota come “glossofobia” che molte persone sperimentano o hanno sperimentato. Si tratta di una forma di paura sociale che si manifesta nel momento stesso in cui si deve parlare di fronte a un uditorio più o meno vasto o anche solo al pensiero di doverlo fare. In questa guida vedremo alcuni suggerimenti su come parlare in pubblico con maggiore scioltezza e saper comunicare meglio.
Che cos’è la glossofobia?
La parola “glossofobia” deriva dai termini greci glossa, che significa “lingua“, e phobos, che significa “paura“. Le persone che ne soffrono sperimentano una forte ansia prima di parlare davanti a un pubblico, anche se piccolo.
Questa paura può essere talmente intensa da interferire con la vita personale e professionale, impedendo di esprimersi con efficacia o di cogliere opportunità lavorative.
Infatti, saper parlare al pubblico con padronanza di sé (si parla di public speaking) è utile in molte situazioni, per esempio, durante un colloquio di lavoro, una riunione, nell’ambito delle vendite, in occasione di convention, conferenze o corsi.
Quali sono le cause della glossofobia?
Questa condizione può essere causata da diverse ragioni. Molto spesso, ha radici in esperienze negative pregresse, come per esempio un esame universitario fallimentare, una presentazione aziendale mediocre o episodi di giudizio o umiliazione. In altri casi, la paura di parlare in pubblico è legata a un’insicurezza generale o a una scarsa fiducia in sé.
I sintomi della glossofobia
All’ansia di rivolgersi a un pubblico vengono attribuiti una serie di sintomi, per esempio:
- Affanno;
- Riduzione della salivazione;
- Tachicardia;
- Sudorazione eccessiva;
- Iperossigenazione;
- Irrigidimento muscolare del collo e delle spalle;
- Voce tremante, silenzi, balbettii;
- Malessere fisico generale, crampi allo stomaco, nausea.
Indipendentemente dalle ragioni della glossofobia, come vedremo nei prossimi paragrafi, è possibile seguire strategie specifiche per superare questa paura e acquisire fiducia nel rivolgersi al pubblico.
Ecco 6 strategie per superare la glossofobia e parlare con più sicurezza
Superare la glossofobia richiede un insieme di preparazione, pratica e un cambio di prospettiva mentale. Quando ti rivolgi a un pubblico, il coinvolgimento della platea dipende non solo dalle tue parole, ma anche dalla comunicazione gestuale e paraverbale.
Infatti, per essere convincenti, occorre mostrare scioltezza, sia con il tono di voce, sia con il linguaggio del corpo (cioè la postura e la gestualità). Vediamo insieme 8 strategie pratiche per gestire e ridurre l’ansia da discorso in pubblico e padroneggiare il palco.
1. Respirazione diaframmatica
È una pratica rilassante ed elemento essenziale della meditazione e della pratica Yoga, molto utile per sciogliere la tensione pre-discorso. Inspira con il naso, gonfiando la pancia, ed espira con la bocca, sgonfiando la pancia. I respiri dovranno essere lunghi e ampi, e le fasi dovrebbero durare 5 secondi ciascuna.
2. Visualizzazione mentale positiva
Non concentrarti su scenari catastrofici, eventuali brutte figure, blocchi, pause e vuoti di memoria, ma cerca invece di preparare la tua mente ad accogliere la buona riuscita della tua performance. Visualizza la platea entusiasta che applaude al tuo discorso e cerca di assorbire la sensazione di soddisfazione e gratificazione.
3 Non imparare a memoria il discorso
Ciò che più teme chi soffre di glossofobia è proprio perdere il filo del discorso, cosa che accade spesso quando si impara a memoria. Invece, schematizza il tuo intervento in poche parole e appunti. Se utilizzi qualche slide, scrivi poco testo e frasi chiare.
4. Guarda la platea negli occhi
Cerca di non guardare nel vuoto o di fissare le slide. Al contrario, cerca di guardare le persone negli occhi e, se l’aula è grande, muovi lo sguardo sui vari blocchi di persone. Ti aiuterà a stabilire empatia con le persone cui ti rivolgi.
5- Fai tanta pratica
Può sembrare scontato, ma provare il tuo discorso più volte è necessario per gestirlo meglio, acquisire sicurezza e gestire meglio anche la tua presenza fisica e la tua gestualità.
6. Fai esperienze graduali
Se la tua glossofobia è particolarmente intensa, può essere utile affrontarla “un pezzetto alla volta”. Inizia parlando davanti a piccoli gruppi di persone di cui ti fidi (amici, parenti) e aumenta progressivamente la dimensione del tuo pubblico. Ciò ti aiuterà a costruire fiducia nelle tue capacità e a desensibilizzarti rispetto all’ansia.
7. Postura corretta e gestione dello spazio
Mantieni una postura eretta e tieni le spalle diritte: in questo modo, comunicherai sicurezza e padronanza della situazione.
Inoltre, muoverti e sfruttare lo spazio che hai a disposizione è utile per mantenere viva l’attenzione del pubblico. Cammina senza troppa fretta, , in modo che le persone ti seguano con lo sguardo.
8. Gestualità ed espressione facciale
La gestualità dovrà essere affabile e pacata, accompagnando le parti più importanti del discorso. Al contrario, meglio non gesticolare troppo, perché rischieresti di innervosire il pubblico.
Anche le espressioni del volto rivestono un ruolo importante. Ad esempio, un sorriso rassicurante è sempre un’ottima idea per empatizzare col pubblico.
Come dicevamo poco fa, guardare negli occhi le persone del pubblico mantiene viva l’attenzione e fa sentire partecipe chi ti ascolta, oltre a generare coinvolgimento e interesse crescenti.
Invece, evita alcune azioni come mangiarti le unghie, giocare con i capelli, tenere le braccia conserte o toccarti spesso il viso: trasmetteresti insicurezza e potresti creare disagio nelle persone che ti ascoltano.
La glossofobia può sembrare un ostacolo insormontabile, ma, con la giusta preparazione e una serie di tecniche mentali e fisiche, è possibile affrontarla e superarla con successo.
Infatti, parlare in pubblico è una competenza che si può sviluppare come qualsiasi altra abilità. Ricorda che anche questa esperienza è un’opportunità per migliorarti e affinare le tue performance.
Corsi per imparare a parlare meglio in pubblico
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In queste video lezioni scoprirai come preparare un discorso coinvolgente, creare slide efficaci, come allenarti prima di una performance, riuscendo a gestire verbale e non verbale, per acquisire e mostrare sicurezza.
Inoltre, imparerai come improvvisare all’occorrenza, sentendo il feeling del pubblico, e i trucchi del mestiere da sfruttare se dovessi dimenticarti qualcosa. Non ti resta che iniziare!
Inizia subito il Corso di Come parlare in pubblico (secondo Pietro Chiambretti)
La lettura veloce è l’insieme di metodi e tecniche per aumentare la porzione di testo che si può leggere in un determinato periodo di tempo. L’obiettivo non è solo leggere di più, ma anche leggere meglio, senza sacrificare la comprensione del testo, concentrandosi su quanto è essenziale. In questo articolo esploreremo insieme le principali strategie per migliorare e allenare la propria velocità di lettura.
Dalla lettura tradizionale alla lettura veloce
Se una persona media legge all’incirca 200-300 parole al minuto, chi pratica la lettura veloce può arrivare a superare le 600-700 parole al minuto, mantenendo una comprensione adeguata: un’ottima soluzione per imparare a studiare velocemente!
Quando leggiamo, i nostri occhi si muovono a piccoli scatti e si fermano brevemente su alcune parole per elaborarle (questo processo è noto come “fissazione“).
Durante questi brevi intervalli, il nostro cervello interpreta le parole e le trasforma in significati. Uno degli obiettivi dei metodi di lettura veloce è ridurre il numero di fissazioni e aumentare la quantità di testo che l’occhio cattura in ogni movimento.
Per cosa è utile la lettura veloce?
Gli esercizi di lettura veloce ti consentiranno di:
Ridurre i tempi di lettura
Rafforzando l’abilità di osservazione e sviluppando i muscoli oculari, la lettura rapida ti permette di assimilare non più le singole parole, ma un’intera frase, come se i tuoi occhi stessero facendo una fotografia del testo.
Ricavare solo i concetti importanti
Moltissimi testi sono pieni di frasi subordinate e dettagli superflui. Grazie alle tecniche di lettura veloce, sarai in grado di fare una selezione automatica del testo, estrapolando i concetti davvero utili sui quali soffermare la tua attenzione.
Ripassare più rapidamente
È molto importante apprendere velocemente, se si ha una grande mole di studio. La parte del ripasso è molto importante: infatti, devi memorizzare ciò che hai letto e imparare a esporlo correttamente. Le tecniche di lettura veloce sono utili anche qui. In particolare, ti aiutano ad assimilare il testo e ad approfondirlo.
Come posso sfruttare i vantaggi della lettura rapida?
Un buon metodo di lettura veloce può aiutarti su più fronti:
Migliora attenzione e memorizzazione
Non a caso, si parla anche di tecniche di memoria e lettura veloce. Solitamente, se leggi a una velocità normale, avrai senz’altro notato che la tua attenzione tende a calare. La lettura rapida impedisce questa distrazione, mantenendo costante la soglia di attenzione. Infatti, i tempi più stretti stimolano il cervello a rimanere focalizzato.
Aumenta la comprensione
La lettura veloce alza sensibilmente il tuo livello di concentrazione. Ciò influisce sulla comprensione del testo: le facoltà attentive migliorano e, di conseguenza, sei in grado di assorbire più concetti.
Fruizione più agevole di qualunque materiale
La lettura veloce ti consente di processare rapidamente qualunque tipo di materiale: articoli di blog, libri di testo, email e addirittura messaggi. Infatti, questi metodi offrono strumenti per selezionare automaticamente le informazioni utili da qualsiasi testo, con un considerevole risparmio di tempo.
Adesso veniamo a noi e analizziamo insieme 5 strategie di lettura veloce che possono fare al caso tuo.
Ecco 5 strategie di lettura veloce che ti saranno utili
Puoi migliorare lettura e memoria utilizzando queste tecniche:
1. Utilizza uno strumento guida
Una tecnica semplicissima è l’uso di una guida visiva, come una penna o un dito, per tracciare la linea di lettura. Ciò aiuta a mantenere l’attenzione sul testo e a evitare di perdersi qua e là.
Muovendo la guida lungo la pagina a velocità sempre crescente, si può gradualmente allenare l’occhio a seguirla e a leggere con crescente rapidità.
2. Esercizi di fissazione
Una delle tecniche più comuni è allenare l’occhio a ridurre il numero di fissazioni su una singola riga. Per farlo, si può provare a leggere gruppi di parole anziché singole parole, iniziando da piccole frasi, passando poi a segmenti più ampi. L’obiettivo è ampliare il campo visivo, in modo che l’occhio catturi più testo in meno tempo.
3. Lettura periferica
Questa tecnica è legata alla precedente, perché si tratta di metodi per aumentare il campo visivo. Per esempio, il peripheral reading consiste nell’allenare la propria visione periferica. Per fare questo, si può iniziare a leggere evitando di concentrarsi sulle prime e ultime parole di ogni riga, ma lasciando che siano gli angoli del campo visivo a intercettare queste parole. Ciò consente di “saltare” gli spazi vuoti e migliorare la velocità di lettura complessiva.
4. Chunking
Questa tecnica si basa sull’idea di leggere blocchi di parole (appunto chunk), anziché parole singole. Per esempio, anziché leggere “il cane / è sdraiato / sul divano”, si può allenare l’occhio a leggere “il cane è sdraiato / sul divano”. Il nostro cervello è in grado di elaborare i blocchi in modo più efficiente rispetto alle singole parole isolate.
5. Skimming
To skim in inglese significa “scorrere, scremare”. Questa strategia consiste nello scorrimento rapido delle pagine (quick reading), per capire di cosa parla il testo e individuare i concetti più importanti. Lo skimming consente all’occhio di cadere solo su parti che catturano la sua attenzione (per esempio immagini, parole in grassetto, nomi propri, date, parole che iniziano con la maiuscola e altro).
Come in tutte le competenze, la chiave per migliorare nella lettura veloce è la pratica costante. Esistono corsi online, ma anche semplicemente dedicare tempo ogni giorno alla lettura con consapevolezza può portare a risultati notevoli.
Migliora la tua produttività con i corsi di lettura veloce
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Inizia subito il corso di Memoria, Lettura Veloce e Metodo di Studio: Ultra Fast Learning System
Hai mai sentito parlare di mnemotecnica? Le tecniche di memorizzazione o mnemotecniche sono strategie che ci aiutano a ricordare più facilmente le informazioni. Si avvalgono di associazioni mentali, immagini vivide e ripetizioni strutturate per rendere i dati più accessibili al nostro cervello. In questa guida, vedremo cosa sono le mnemotecniche, come funzionano e quali sono le 5 tecniche più note ed efficaci per migliorare la nostra capacità di memorizzazione.
Mnemotecniche: cosa sono?
Il termine “mnemotecnica” deriva dal greco “mnemo-“, che rimanda alla “memoria”, e “technè“, che vuol dire “arte” o “tecnica”. Perciò, le mnemotecniche sono tecniche, esercizi o strategie di memoria che ci aiutano a ricordare informazioni tramite l’uso di associazioni mentali.
Queste tecniche sfruttano la naturale capacità del nostro cervello di stabilire collegamenti tra concetti e immagini, rendendo più facile richiamare alla mente dati che altrimenti sarebbe difficile ricordare.
Queste tecniche hanno una lunga storia e sono utilizzate da secoli: infatti, già nell’antica Grecia e nell’antica Roma, oratori come Cicerone si servivano delle mnemotecniche per ricordare lunghi discorsi.
Ad oggi, tramite queste stesse strategie, possiamo memorizzare concetti, nozioni, date, elenchi, o addirittura interi capitoli di un libro.
Perché la memoria è importante?
La memoria è una tra le funzioni cognitive più importanti del nostro cervello. Infatti svolge un ruolo fondamentale in tutti gli ambiti della vita quotidiana per aiutarci a essere più produttivi e raggiungere più rapidamente i nostri obiettivi:
- Studio e lavoro: la memoria ci aiuta a interiorizzare istruzioni, nozioni, nomi, date, scadenze, informazioni sui progetti ai quali lavoriamo e tutti i dati che ci occorrono per portare a termine mansioni, compiti cognitivi e altri incarichi.
- Nelle relazioni personali: la memoria ci aiuta a ricordare storie personali, momenti condivisi con le persone che amiamo, occasioni importanti come date di nascita, anniversari.
- Nella nostra formazione personale. Infatti, quando impariamo una nuova lingua o una nuova competenza, dobbiamo essere in grado di assorbire le informazioni e utilizzarle al momento opportuno.
Per tutti questi motivi, è molto importante prenderci cura della nostra memoria e cercare di migliorarla con l’utilizzo di tecniche mnemoniche efficaci. Vediamo subito come funzionano.
Come funzionano le tecniche di memoria?
Le mnemotecniche fanno leva su alcuni principi fondamentali della nostra memoria. Devi sapere che Il nostro cervello è naturalmente predisposto a ricordare immagini vivide, emozioni intense o associazioni insolite.
Le mnemotecniche si servono di questa fisiologica predisposizione e convertono le informazioni astratte in immagini, storie o sequenze più facilmente accessibili e durature.
Facciamo un esempio pratico. Prova a ricordare questa sequenza di numeri: 1, 4, 9, 7, 3, 8. Probabilmente, dopo qualche minuto, avrai difficoltà a richiamare alla mente questa serie.
Invece, associando i numeri a qualcosa di visivo, come per esempio immagini di oggetti o luoghi conosciuto, sarà molto più semplice ricordare. Questo perché il nostro cervello ricorda meglio ciò che è visivamente significativo ed emotivamente coinvolgente. Dopo aver capito il principio chiave delle mnemotecniche, vediamo le 5 più famose.
Le 5 mnemotecniche più efficaci
Esistono differenti tecniche di memoria, ognuna adatta a differenti tipi di informazioni e contesti. Di seguito esploreremo le 5 tecniche più popolari e utili.
1. Il palazzo della memoria o tecnica dei loci
Una delle strategie di memoria più antiche e note è la tecnica dei loci o palazzo della memoria. Questo metodo prevede di associare le informazioni da ricordare a luoghi fisici a noi familiari, come le stanze della nostra casa o una strada che percorriamo quotidianamente.
Per esempio, supponi di dover memorizzare una lista di cose da fare. Immagina di “collocare” mentalmente ciascuna attività in una precisa stanza della tua casa: il pranzo di lavoro può essere associato alla cucina, la spesa settimanale al soggiorno, e via dicendo.
Quando avrai bisogno di ricordare queste informazioni, ti basterà fare mentalmente un “tour” della casa, richiamando alla memoria ogni stanza e, insieme a essa, l’attività abbinata.
Questa tecnica è efficace perché utilizza la capacità del nostro cervello di ricordare bene gli spazi e di collegare concetti a luoghi esistenti e familiari.
2. Rime e acronimi
Sono ottimi strumenti quando si tratta di ricordare elenchi o sequenze di informazioni. Inventare una rima che includa le informazioni che vogliamo memorizzare o creare un acronimo con le lettere iniziali di ogni parola può agevolare il processo di memorizzazione.
Un classico esempio: una filastrocca di sillabe è Ma con gran pena le reca giù. È usato nelle scuole come strumento per memorizzare i nomi della suddivisione delle Alpi italiane. Le parole della frase ricordano le partizioni della catena principale alpina, da ovest a est, in tal modo:
- ma: Marittime,
- con: Cozie,
- gran: Graie,
- pena: Pennine,
- le: Lepontine,
- re-ca: Retiche e Carniche,
- giù: Giulie.
Un altro esempio, forse meno usato da noi, è l’acronimo inglese “HOMES” per ricordarsi i nomi dei Grandi Laghi Huron, Ontario, Michigan, Erie, Superior. Oppure, un terzo esempio sono le rime usate per ricordare le regole grammaticali: Su qui e su qua l’accento non va.
3. Ripetizione spaziata
È una tecnica che utilizza l’intervallo di tempo tra le ripetizioni per migliorare la memorizzazione nel lungo termine. Il cervello tende a dimenticare velocemente le informazioni quando non vengono ripetute, ma, se ripetiamo l’informazione a intervalli crescenti (dopo un’ora, un giorno, una settimana, un mese), la probabilità di ricordare aumenta notevolmente.
Si tratta di una tecnica particolarmente utile per apprendere concetti complessi o lingue straniere, e molti software di apprendimento si basano su questo principio per ottimizzare i tempi di revisione.
4. La parola chiave
Questa tecnica è molto utile per apprendere nuove parole di una lingua straniera. Si basa sul collegamento della parola nuova con una parola familiare che suona simile nella lingua madre, per poi associare entrambe a un’immagine o a una situazione.
Per esempio, per ricordare che la parola spagnola “caballo” significa “cavallo”, si può pensare alla parola italiana “cabina” (che ha un suono simile) e immaginare un cavallo che entra nella cabina di un nave o in una cabina telefonica. L’immagine divertente e bizzarra rende l’associazione più facile da ricordare.
5. Associazioni visive
Sfruttano la naturale tendenza del cervello a ricordare immagini. Questa tecnica consiste nell’associare mentalmente l’informazione che vogliamo ricordare a un’immagine vivida e bizzarra.
Per esempio, se devi ricordare che il termine inglese “apple” significa “mela”, puoi immaginare una grande mela verde (simile a quella che compare in un famoso quadro di Magritte) che cade da un albero e rimbalza sulla tua testa. L’immagine è insolita, quindi sarà più semplice ricordare la parola “apple” in futuro.
Come iniziare a usare le tecniche di memorizzazione?
Anzitutto, il primo passo per utilizzare efficacemente le tecniche di memorizzazione è sperimentarne varie e capire quali funzionino meglio per te.
Infatti, ciascuna persona ha un proprio metodo di apprendimento, e alcune tecniche potrebbero risultare più efficaci di altre in base alle proprie preferenze e al tipo di informazioni da memorizzare.
È utile iniziare con piccole quantità di informazioni, per poi aumentare gradualmente la difficoltà. Allenarsi regolarmente è molto importante per velocizzare la capacità di utilizzare le tecniche in modo naturale e fluido. Inoltre, ricorda di fare pause frequenti e di ripetere le informazioni a intervalli regolari per consolidarle nella memoria a lungo termine.
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Ti chiedi quanto dura un master? La durata media di un master è generalmente di 12 mesi, mentre alcune variazioni possono ridurla a 9-18 mesi o addirittura estenderla a 24 mesi, soprattutto in settori tecnici o complessi o nel caso di programmi part-time. Ci sono poi i master online, che hanno una durata variabile a seconda del tipo di corsi o della piattaforma erogante.
Perciò, la durata media di un master dipende da svariati fattori, tra cui il livello del master (primo o secondo livello), il settore di appartenenza o la modalità di erogazione. La scelta del master giusto deve tenere conto anche di questi elementi, per garantire una formazione che si integri al meglio con le esigenze professionali e personali.
Differenze di durata tra master di primo e secondo livello
La distinzione principale tra i master in Italia riguarda il livello: i master di primo livello e i master di secondo livello.
- Master di primo livello: sono accessibili alle persone che hanno conseguito una laurea triennale. Questi master consentono di approfondire competenze tecniche e professionali legate a un settore particolare. La durata media di un master di primo livello è solitamente di 12 mesi. Tuttavia, alcuni percorsi possono variare da 9 a 18 mesi, in base all’intensità del programma e alle modalità di erogazione.
- Master di secondo livello: sono rivolti a chi ha già conseguito una laurea magistrale o specialistica, e sono più focalizzati su competenze manageriali o su ambiti altamente specializzati. Anche in questo caso, la durata tipica è di 12 mesi, ma alcuni programmi possono estendersi fino a 24 mesi, specialmente quelli con una struttura particolarmente complessa o una componente pratica incisiva.
Vediamo ora quali differenze di durata possiamo individuare in base all’ambito di pertinenza del master.
Variazioni della durata di un master in base al settore
Oltre alla distinzione tra primo e secondo livello, la durata di un master può variare anche in base al settore di appartenenza. Per esempio:
- Settore economico e gestionale: i master tendono a mantenere una durata standard di 12 mesi. Tuttavia, ci sono programmi intensivi che possono essere completati in 9 mesi, mentre altri, specie quelli con una forte componente internazionale o con stage inclusi, possono durare fino a 18 mesi.
- Settore legale e giuridico: in media, i master durano tra i 12 e i 24 mesi, in base al grado di approfondimento richiesto.
- Settore tecnologico e ingegneristico: variano solitamente tra i 12 e i 18 mesi, con alcuni programmi particolarmente intensivi che possono arrivare a 24 mesi.
- Settore medico e sanitario: i programmi più complessi, come quelli per le specialità chirurgiche o in medicina avanzata, possono durare fino a 24 mesi.
- Settore umanistico: le durate dei master sono generalmente più flessibili. Mentre alcuni percorsi pratici, come i master in psicologia clinica, possono durare fino a 18 mesi, i master in discipline umanistiche e culturali durano generalmente 12 mesi.
Ora vediamo la durata dei master in base alla modalità di erogazione.
Modalità di erogazione e impatto sulla durata
La durata di un master può variare anche in base alla modalità di erogazione. Negli ultimi anni, con l’introduzione delle tecnologie digitali, si sono diffusi sempre di più i master part-time, blended e online, ciascuno dei quali può influenzare le tempistiche di completamento.
- Master a tempo pieno vs part-time: se non c’è possibilità di seguire un master a tempo pieno, i programmi part-time sono pensati per le persone che lavorano a tempo pieno e non possono dedicare molte ore settimanali allo studio. Questa modalità di fruizione prolunga quasi sempre la durata del master, che può passare da 12 mesi a 18 o 24 mesi, in base alla flessibilità offerta dalle istituzioni eroganti e al carico di lavoro previsto.
- Master blended: combinano lezioni in presenza con lezioni online, proponendo una soluzione intermedia per chi cerca sia flessibilità sia interazione in presenza. In questo caso, la durata si mantiene attorno ai 12 mesi, con una buona possibilità di adattamento alle esigenze di chi studia.
- Master online: offrono una maggiore flessibilità agli studenti, consentendo loro di seguire le lezioni da remoto e di conciliare lo studio con altri impegni lavorativi o personali. I master online possono avere una durata assai variabile a seconda della piattaforma erogante e dell’organizzazione delle video lezioni. Solitamente, l’iscrizione a un master online è semplice, dopo un colloquio orientativo con un/una tutor, per meglio comprendere quale sia il percorso migliore per ciascuna persona.
Perché iscriversi a un master online?
I master online offrono una valida opportunità per le persone che cercano di migliorare la propria formazione e rafforzare le proprie competenze, cercando al contempo flessibilità. I vantaggi sono significativi: la facilità di iscrizione, possibilità di studiare da qualunque luogo e da qualunque dispositivo risparmiando tempo, i costi contenuti, la varietà dei programmi, la possibilità di essere seguiti da tutor.
Inoltre, seguire un master online elimina la necessità di trasferirsi in un’altra città o spostarsi quotidianamente da pendolari per frequentare le lezioni. Ciò si traduce in un considerevole risparmio di tempo e denaro per quanto riguarda i costi di trasporto, di alloggio e del materiale didattico, spesso disponibile sulle piattaforme digitali.
Oltre a ciò, nonostante i master online siano erogati a distanza, offrono comunque la possibilità di interfacciarsi e creare network con docenti e studenti. Questa interazione può generare una rete di contatti interessante, arricchendo l’esperienza umana e offrendo valide prospettive professionali.
Hai già sentito parlare dei master di Corsi.it?
Se stai valutando un master, potresti considerare la proposta formativa di Corsi.it, l’unico sito interamente in italiano e con più di 500mila iscritti.
Potresti considerare il nostro Master universitario in Business e Imprenditoria: ha un taglio ultra-pratico ed è pensato per chi desidera far crescere il proprio business. In sole tre ore e per due volte al mese di lezione in diretta online, imparerai a mettere in pratica nuove competenze e, contemporaneamente, ti preparerai all’esame per conseguire il titolo di Master.
A conclusione di questo master, dopo aver sostenuto un esame integrativo, riceverai anche il prestigioso attestato di Master universitario di 1° Livello, riconosciuto dall’Università Unimarconi, la prima università telematica italiana.
Ti offriamo non solo corsi online professionalizzanti e tenuti da docenti con grande esperienza (abbiamo un catalogo con oltre 200 corsi!), ma anche master professionalizzanti grazie ai quali potrai accedere a un esame di certificazione delle competenze secondo la normativa ISO 17024 presso Fac Certifica, ente di certificazione operante secondo la suddetta normativa.
Per esempio, considera il Master professionalizzante in Social Media & Performance Marketing. È un Master Online Operativo e dal taglio pratico, che ti prepara ad affrontare il mondo del lavoro grazie a skills job-ready e competenze certificate. Cosa otterrai?
- Competenze certificate in 16 settimane (con esame, secondo la norma ISO 17024).
- Coaching pratico, 100% online.
- Certificazioni Google, Meta e Hootsuite.
- Possibilità di lavorare nel network delle nostre aziende partner.
Infine, ti presentiamo il Master professionalizzante in Mental Coaching con i clienti: sono due Master learning by doing in un unico programma per imparare a promuoverti, reperire clienti, gestire efficacemente la relazione professionale e far crescere la tua attività da coach. Ecco gli aspetti interessanti di questo master:
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- Apprenderai i segreti del successo da medaglie olimpiche e Mental Coach di medaglie Olimpiche.
- Riceverai un doppio attestato: di fine master Corsi.it (qualificato da FAC Certifica e AIHC) e di professionista certificato (emesso da Fac Certifica).
- 150 ore di formazione tra lezioni e workshop.
- Le competenze che acquisirai con i nostri master sono certificate da FAC Certifica, organismo di Certificazione operante secondo la normativa UNI CEI EN ISO/IEC 17024.
Infatti, per noi è molto importante offrire alle persone che si rivolgono a noi qualità, sicurezza e serietà: il nostro obiettivo è preparare i nostri studenti al futuro professionale, e fornire una formazione solida, competenze e qualifiche riconosciute e rispettate nel settore di riferimento. Ti aspettiamo!